L’idea progettuale non si è formalizzata partendo dal disegno del ponte, inteso come manufatto infrastrutturale ed ingegneristico, ma dall’intenzione di dare a tutto l’ambito d’intervento un nuovo disegno urbano complessivo, capace di dialogare con le preesistenze storiche, di mettere a sistema i percorsi attuali e futuri e di riqualificare con forte riconoscibilità le due sponde nei punti nodali di intersezione con il ponte pedonale.
Il contesto fisico ed urbano profondamente differente che si cela oltre le cortine alberate che perimetrano il Baganza trova un suo riflesso nella diversificazione morfologica delle rive nell’area di
progetto: all’argine verde che definisce la riva sinistra, si contrappone, ad est, un lungo muro di contenimento, in parte compromesso dall’esondazione.
Il progetto cerca quindi di dare corpo a queste differenze che diventano a-simmetrie dinamiche, leggibili sia nel profilo del nuovo ponte che nelle sistemazioni spondali, dove un disegno di forte
riconoscibilità urbana riorganizza l’intersezione fra i percorsi ciclabili e l’attraversamento del corso d’acqua.